di Paolo
Che la Società moderna abbia affrontato e superato molti dei pregiudizi e delle discriminazioni che l’hanno caratterizzata e segnata nel corso della storia umana, è un dato di fatto. Dal diritto di voto alle donne, alla sensibilizzazione sulla sperimentazione animale, dai Diritti Fondamentali dell’Uomo alla convivenza tra Stato e Chiesa, solo negli ultimi cent’anni ci sarebbe da scriverne per un’enciclopedia. Tra le tante battaglie di questa Società moderna, c’è anche quella per i diritti degli omosessuali e se da un lato molte delle loro richieste sono anche condivisibili, soprattutto per la diversa sensibilità verso il genere umano che si è sviluppata con il tempo, altre accendono feroci polemiche.
Quello che mi interessa sottolineare però, non è il merito o meno della questione, che in una Società Civile del terzo millennio è una considerazione che va lasciata ai singoli individui, quanto piuttosto la disinvoltura e, in alcuni casi l’ipocrisia, di come si cerca sempre di manipolare le parole e i concetti a seconda dell’utilità del momento.Un esempio pratico potrebbe essere il concetto di “Natura”.
In questi anni la “Natura” è stata tirata in ballo dai sostenitori dell’omosessualità, come un mantra, una giustificazione, per certi versi condivisibile, del fatto che se una persona nasce omosessuale, ha diritto di esprimere e vivere la propria condizione in totale libertà, qui si dovrebbe aprire una discussione su chi invece non nasce omosessuale, ma piuttosto ha una deviazione della sua sfera sessuale, ma è un discorso diverso.
La stessa “Natura” però, viene ignorata totalmente quando i suddetti sostenitori dell’omosessualità, combattono per l’affidamento di bambini, forse perché se da un lato è vero che la Natura li ha fatti nascere omosessuali, è altrettanto vero che la Natura non prevede che siano genitori, proprio perché omosessuali.
Allora vien da chiedersi: quanto è importante la Natura nella discussione in merito all’omosessualità? Perché prenderla come fonte di somma verità in alcuni casi, mentre la si ignora totalmente quando fa più comodo ignorarla?
Il rischio è quello che, dopo le tante conquiste della comunità omosessuale, questa tendenza a volere tutto e subito, questa ingordigia di attenzione, rischi di farli tornare indietro, di rovinare la loro immagine di vittime della società, per metterli sul piano di chi pretende tutto e quando lo ottiene, pretende ancora di più, senza rispetto per gli altri, senza senso della misura, completamente privo di quella sensibilità e intelligenza, che porterebbe loro a capire che la corda troppo tirata, alla lunga si spezza e torna indietro come una frusta.
Mi piacerebbe sapere quindi: la Natura è il motivo per cui è giusto accettare gli omosessuali, perché supremo giudice del giusto e sbagliato, oppure è un mezzo per arrivare ad uno scopo, che quando non serve si dimentica o si ignora? Oppure stiamo parlando di diversi tipi di Natura? Perché c’è la Natura intesa come il complesso di regole e leggi che governano la vita sul pianeta e c’è l’ordine naturale delle cose che è un concetto sociale prettamente umano. Se è vero che la Natura prevede l’omosessualità, mentre l’ordine naturale delle cose si oppone ad essa, non possiamo dire che il fatto di avere figli dev’essere un diritto degli omosessuali perché “è nell’ordine naturale delle cose, che una coppia abbia figli”.
Prima di andare avanti in questa discussione, dovremmo capire esattamente quali sono le regole che vogliono seguire i sostenitori dei diritti degli omosessuali e non affidarci di volta in volta a regole diverse, solo per giustificare le proprie recriminazioni, solo allora ci sarà un confronto vero, con delle regole comuni, che preveda una presa di coscienza dei diritti e dei doveri di entrambe le parti, se consideriamo valide le regole della Natura e della Società così com’è, a seconda di quello che ci è più comodo al momento, non stiamo seguendo delle regole: le stiamo prendendo a caso per giustificare un’imposizione e questo, secondo me, è sbagliato in ogni caso.