di Claudio Taverna
Parliamoci chiaro, senza luoghi comuni e ipocriti infingimenti che passano sotto sigla del “politicamente corretto”: è il principio di accoglienza e solidarietà che va contestato e combattuto. E lo si deve fare al più presto e con coraggio!
Siamo di fronte ad una invasione, perché di questo si tratta. L’Italia e l’Europa sono l’obiettivo. Popolazioni vecchie, con bassissimi tassi di natalità, mercati, dunque, in via di esaurimento che abbisognano di nuove popolazioni, con alti tassi di natalità. E’ la risposta alle esigenze del consumismo più esasperatamente sfrenato che necessita, per essere più efficace ed invasivo, di coperture ideologiche o religiose. I “nobili” principi, quali l’accoglienza e la solidarietà, sono, pertanto, giustificativi del disegno.
In altri termini, è il pensiero unico (penseé unique) o multicuturalismo che trionfa e che porta all’americanismo dell’immigrazione che è sinonimo di sradicamento.
Ma sappiamo che lo sradicamento delle popolazioni dai territori di origine porta nefaste conseguenze e costi sociali inimmaginabili sia per le popolazioni immigrate sia per le popolazioni autoctone. Alla fine, costrette entrambe in conflitti sociali esasperati dalle ideologie, che pur apparentemente morte, sono lucidamente operanti sotto mentite spoglie, che danno origine, in un caso o nell’altro, ad interessi politici ed elettorali facilmente intuibili.
E il segnale che il “politicamente corretto” corrode le coscienze e il comune pensare e agire. Lo si rinviene, ripetutamente, nelle dichiarazioni dei politici. Ma quello che maggiormente preoccupa è che il “politicamente corretto” ha conquistato anche chi si oppone, almeno a parole, al disegno in essere.
E gli esempi non mancano. Il consigliere Claudio Cia che, usando ripetutamente in una interrogazione la parola “migranti” si è adeguato come tutti i media da tempo hanno fatto all’abrogazione della parola “clandestini”.
Ci capita di leggere il commento del consigliere Claudio Civettini alla sua interrogazione sulle graduatorie delle case popolari della Comunità Val di Cembra dove risulta che nei primi 50 posti non ci sia nemmeno un italiano. Egli attacca il suo dire con un altrettanto preoccupante “Fermo restando il principio di accoglienza e solidarietà che nessuno intende mettere in discussione….”.
Sbagliato, sbagliatissimo. Lo si deve mettere, invece, in discussione per i motivi detti.
E poi c’è il “fronte interno”.
Nell’anniversario dell’attentato delle ” Torri Gemelle”, in azione, le quinte colonne dell’ ” invasione”dell’Europa. Chi sono? Più o meno i soliti, accompagnati dai soliti demagoghi in “servizio permanente effettivo”. Di costoro, volutamente non facciamo nomi e cognomi.
Tra i manifestanti, sicuramente numerosi gli ” utili idioti”, pochi, molto pochi in verità, a piedi scalzi, che non sanno quello che fanno. Da perdonare? Sicuramente no!
Siamo in guerra! L’allerta quindi è duplice: verso il ” fronte esterno” e verso il ” fronte interno”. Organizzarsi, oggi è più che mai imperativo e va oltre il dovere civico.
Infine il vertice europeo sull’immigrazione: un disastro, ma solo per l’Italia (e la Grecia già affossata per altre cause).
Da La Spada di Damocle n. 2 – Settembre 2015