di Guglielmo Isino
E’ successo un putiferio…
L ‘ arcigay locale si è attaccata , proditoriamente, all’utilizzo di una foto, peraltro dichiarata utilizzabile da GOOGLE, per innescare una campagna di denigrazione e di odio verso Fratelli d’Italia e più segnatamente verso il Presidente Provinciale Marika Poletti. Era più che evidente che la notizia dovesse fare il giro del globo perché altrimenti il fiero portabandiera degli omosessuali di casa nostra, Donatello Baldo, non avrebbe potuto inscenare la sua tragicommedia, neanche tanto originale per la verità. E’ chiaro che, a posteriori, dispiace l’aver inconsapevolmente utilizzato la foto di una persona deceduta in tragiche circostanze, è altrettanto chiaro anche che questo fatto, di per se ampiamente secondario, è stato l’occasione per un attacco, feroce, a chi ha una visione diversa da Arcigay della società e di come questa debba essere condotta. Il bello, o il brutto come si vuole, di questa pagliacciata è che, poi alla fine, ad essere tacciati di violenza siamo noi.
Sarà la paura ad armare queste insane crociate, la paura di non veder riconosciuti quei diritti che a forza vengono reclamati, quei diritti che sono oggetto di una lunga ed estenuante battaglia in Consiglio Provinciale perché, evidentemente, tanto lapalissiani non debbono essere.
Sarà la paura di non poter dettare, come vorrebbero, la linea del mutamento antropologico che permetterebbe loro la manipolazione e l’indottrinamento nell’ambiente scolastico.
Sarà la paura di vedersi ancora una volta respinti da una società che loro considerano bigotta e retrograda e che, per noi, è caposaldo laico dei diritti di chi non può opporre resistenza all’avanzata di ciò che ancora non comprendono.
Sarà la paura di perdere quelle sovvenzioni e quel supporto che poteri non del tutto noti e limpidi garantiscono a quel mondo pur di manovrare a piacimento questo spezzone di società in modo da indebolirne a dismisura la parte rimanente.
Non sarà una foto, disgraziatamente utilizzata, a fermare la nostra azione di contrasto, non saranno gli strepiti e lo stracciar di vesti di chi, impropriamente grida allo scandalo, che ci faranno cambiare idea su quali siano i diritti dei fanciulli che taluni vorrebbero proni ai desideri ed alla visione sociale di LGBT.
Quando ci si rende conto che la parte avversa si lascia andare a siffatte manifestazioni ci si rende conto che si é sulla strada giusta, ci si rende conto che l’azione, portata avanti con tanta fatica, é corretta e persegue lo scopo per il quale la stessa viene condotta.
Lasciamo perdere,allora, le isterie di chi non tollera diversità e libertà di pensiero, lasciamo nel loro mondo quanti non sanno accettare una visione della società diversa dal loro stereotipo. Andiamo avanti nella nostra battaglia e …. se sarà una guerra, combatteremo.
Da La Spada di Damocle n. 2 – Settembre 2015