UNAR ed il pensiero unico

di Marco Spinelli

Era il 1950 quando in Italia arrivò la prima edizione del libro 1984 di George Orwell, da alcuni definito un visionario, un profeta o semplicemente un autore con acume, eppure dopo 65 anni siamo obbligati a sentirci oppressi da un potere simile ad un “Grande Fratello” che utilizza alcuni degli strumenti partoriti dalla mente del suddetto romanziere.

All’Onorevole Giorgia Meloni è pervenuta una comunicazione dall’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, secondo cui, facendo riferimento a varie normative comunitarie, non sarebbe opportuno rilasciare interviste riguardanti l’argomento immigrazione, quindi, di fatto, limitando la libertà individuale di espressione. Si tratta, senza usare mezzi termini, di una lettera minatoria che ordina un cambio di tono, d’atteggiamento e d’opinione.

Cito testualmente le affermazioni incriminate dell’On. Meloni: “Intanto evitiamo di importare in Italia un problema che oggi non abbiamo, basta immigrazione e, soprattutto, basta immigrazione da paesi musulmani. La (piccola) quota di immigrati che reputiamo necessaria prendiamola da quei paesi che hanno dimostrato di non essere violenti. Non mi risulta che ci siano casi di terrorismo collegato ai filippini, agli argentini, agli ucraini, ai peruviani. Bene, premiamo allora chi ha dimostrato di integrarsi con maggiore facilità. Per gli altri, porte chiuse finché non avranno risolto i problemi d’integralismo e violenza interni alla loro cultura.”

Nella sua comunicazione l’UNAR afferma che, pur essendo loro dei ferventi difensori della libertà di manifestazione del pensiero, il discorso della Parlamentare avrebbe come risultato quello di non favorire integrazione e coesione sociale.

A mio modesto avviso ci stiamo trovando in una situazione paradossale. Un’affermazione senza alcun dubbio motivatamente inoppugnabile, quella della Meloni, che non va a braccetto, evidentemente, con una politica governativa di immigrazione selvaggia e filo-islamica, un’affermazione che viene contrastata in ogni modo da un apparato che sembra smarrito di fronte ad una realtà che non comprende.

Sarebbe onesto chiederci, in chiusura, se sono le affermazioni rilasciate dalla Presidente nazionale di Fratelli d’Italia-AN la causa della difficile integrazione dei suddetti immigrati o forse le forti differenze storico-religiose-socio-culturali che abbiamo con i paesi africani. A voi lettori la sentenza.

 

Da La Spada di Damocle n. 2 – Settembre 2015

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