di Guerrino Soini
Al responsabile del Dipartimento Famiglia e Difesa della Vita di Fratelli d’Italia – AN per la Provincia di Trento tocca ancora una volta, pur non avendone nessuna voglia, intervenire in merito alle unioni tra omosessuali ed alle unioni di fatto previste nel Ddl n° 2081 che porta come prima firmataria la senatrice Cirinnà. E’ un dovere che nasce da dentro, spinto verso l’esterno dall’indignazione per questo sfacelo nel quale si vuole gettare la famiglia naturale e per la violenza indicibile alla quale si vogliono sottoporre i minori, che hanno la sola colpa di non avere voce in capitolo in una materia tanto delicata, che li vede protagonisti degli egoismi degli adulti ma assolutamente inascoltati in quanto le loro prerogative vengono bellamente messe a tacere in totale e cinico spregio della nostra Costituzione e della Dichiarazione dei diritti del fanciullo.
Per la verità mi sembra di essere ripetitivo nei concetti ma tant’è, il furore ideologico degli sponsor di questa legge scellerata non demordono e, complice l’alleanza innaturale tra PD e M5S, riusciranno a far passare questa porcheria.
All’inizio di questa legislatura (con un Parlamento definito peraltro illegittimo dalla Corte Costituzionale) si è provato a porre le basi per una legge sulle unioni omosessuali (provvedimento depositato con il n° 14 nel 2013), dopo un travagliatissimo percorso si è giunti alla versione attuale che fra mille contorcimenti linguistici e forzature costituzionali cerca di portare a compimento quello che il mondo LGBT sta anelando da tempo.
Cosa succederà quando questa scempiaggine avrà valore di legge:
- Gli omosessuali avranno il diritto di ottenere un provvedimento del tutto assimilabile al matrimonio, con diritti e doveri che fanno riferimento agli stessi articoli di legge che regolano lo stesso matrimonio, anche se nello specifico questo termine non viene mai menzionato.
- Gli stessi avranno diritto di adozione del figlio del partner.
Ora queste cose, che dette così assomigliano ad una banalità, portano diritto diritto alla legalizzazione della pratica dell’utero in affitto che in Italia, come in altri 190 Paesi del mondo, è vietata per legge.
Mi sembra di avere il massimo rispetto per chi vive o desidera vivere una sessualità diversa dalla mia, pretendo però, da queste persone, il rispetto della mia opinione, della società nella quale viviamo, del dispositivo Costituzionale, delle Convenzioni Internazionali ed infine dei diritti delle parti più deboli della società ( i bambini ) che si vorrebbero assoggettare ai desideri malsani di chi questa legge sta spingendo con tanta foga.
E’ in atto, e lo vado dicendo da tempo assieme a tanti altri, un tentativo forte, atto a favorire un mutamento antropologico della nostra società, si spinge per una legislazione che ci riduca tutti uguali, non uomini e donne ma più genericamente individui ( in Svezia non si parla più di bambino o di bambina ma più genericamente di hen ), liberi di vivere tutte le forme di affettività pensabili, per questi “ individui” si mettono in campo leggi ad hoc che impediscano a chi è contrario a questo stato di cose anche il solo dissentire dall’ideologia instaurata (i casi di Francia sono emblematici, in questo Paese campione di laicità, si è giunti ad imprigionare, seppur per poche ore, un gruppo di persone perché vestivano magliette raffiguranti una famiglia tradizionale stilizzata, in Germania si arrestano senza tanti problemi colori che rifiutano le lezioni di avviamento alla sessualità per i figli). Questo tentativo, folle, trae il proprio “modus operandi” dalla strategia di Overton della quale ho scritto nel numero 2 de la Spada di Damocle, si procede a piccoli passi rendendo accettabile e regolamentato dalla legge ciò che un tempo era socialmente inaccettabile, ciò avviene mediante un condizionamento di massa che agli osservatori attenti appare evidente perché è pienamente in atto in questo nostro tempo e, al contrario, passa inosservato ai più perché, come noto, fa più rumore un singolo ramo che cade a terra di un’intera foresta che cresce.
In questi giorni, cercando di documentarmi un po’, ho letto diverse posizioni espresse in Internet ed altrove, ho letto di diritti che si vogliono dare e negare alle persone, ho letto di come deve essere considerata una famiglia, ho letto delle libertà che si vogliono garantire, ho letto tanto ma non ho trovato nessuno scritto che riguardasse il diritto, inviolabile, di un bambino ad avere un padre ed una madre. Tutti hanno pensato ai diritti e ai doveri degli adulti, tanti hanno speso paroloni roboanti a favore della legge, i politici vanno dichiarando “….ce lo chiede l’Europa…” (coprendo con questa frase ripetuta ad ogni piè sospinto, e buona per ogni occasione, ogni sorta di porcheria), ma ai bambini non ha pensato nessuno. Eppure sono loro che pagheranno gli errori di questa legge stolta, sono loro che, a detta del mondo scientifico legato alla psicopedagogia, risentiranno della mancanza di quella giusta diversità d’approccio educativo che solo padre e madre possono garantire. In genere a questo concetto si obietta come esistano famiglie eterosessuali disastrate, peggiori delle coppie omosessuali. E’ un’obiezione tendenziosa poiché con la scusa di qualche (o anche più di qualche) situazione di difficoltà si vuol far passare il concetto che la coppia omosessuale sarebbe migliore della coppia eterosessuale, cosa certamente non vera, non fosse altro che per i numeri derivanti dalla statistica, dalla quale si evince come le coppie gay siano molto meno stabili di quelle eterosessuali. Per non pensare al modello educativo, distorto, che ne nascerebbe: la teoria che ogni forma di affettività è lecita lascia immaginare quale confusione si posa ingenerare nella mente fragile di un fanciullo che vive, di fatto, in una situazione totalmente al di fuori di quanto Madre Natura ha stabilito: si trova ad essere figlio di due persone che, assieme, non possono averlo generato ed hanno avuto, quindi, bisogno di una terza persona, di fatto anch’essa genitore, che, però, non avrà alcun diritto ne potestà, lo stesso figlio non avrà, se non alla maggior età, alcun diritto di conoscere un suo genitore biologico. Questo solo per sfiorare il tema senza aver la pretesa della completezza.
Invito le persone a ragionare sugli effetti bislacchi di questa proposta di legge ed a votare per l’abrogazione in occasione dell’inevitabile referendum che sarà conseguenza ineludibile di questa iniziativa. Con ciò non voglio negare il diritto, sacrosanto, di ognuno ad una vita affettiva diversa da quella di chi oggi scrive questo articolo, non è questo il punto; il fatto essenziale è che non si voglia parificare queste unioni al matrimonio tra un uomo ed una donna ( che è altra cosa ), che non si voglia mettere in piedi, chiamandolo con i nomi più strani, un contratto del tutto assimilabile al matrimonio, sfruttandone financo gli articoli di legge esistenti a tale riguardo per il matrimonio tradizionale, che non si mettano di mezzo i bambini che vanno difesi nei loro diritti con il coltello tra i denti ribadendo i concetti della Convenzione Europea sui diritti del fanciullo che in questo DDL vengono scientemente calpestati.
Da La Spada di Damocle n. 6 – Gennaio 2016