di Simone Marletta
DANILE ESTULIN, Il Club Bilderberg La storia segreta dei padroni del mondo, Arianna 2012.
Il libro che vorrei consigliare in questo importante numero della “Spada di Damocle” è il testo di Estulin Il Club Bilderberg, pubblicato in prima edizione italiana nel 2009 e poi più volte ristampato. Scritto originariamente in inglese nel 2005 è stato tradotto e venduto in 70 Paesi, avendo un grande successo quanto a numero di copie vendute. In Italia, come riportato nel titolo di questa recensione, è stato tradotto e distribuito dalla casa editrice Arianna, con sede a Bologna, una casa editrice molto coraggiosa di cui abbiamo già avuto modo di parlare quando ci siamo occupati del saggio sulla sovranità di Alain de Benoist.
Il Club Bilderberg si inserisce a pieno titolo nel cosiddetto filone “complottista”, cioè in quella sorta di genere letterario, se così possiamo definirlo impropriamente, che non si accontenta della storia ufficiale, ma che cerca di indagare le ragioni nascoste e inconfessabili che stanno dietro ai più importanti avvenimenti storici. Nello specifico Estulin, che è un importante giornalista investigativo, si è occupato del Club Bilderberg, una sorta di circolo esclusivo che, a partire dal 1954, si riunisce annualmente per definire piani strategici di azione che investono tanto la politica quanto l’economia. Partecipano a queste riunioni i più importanti capi di Stato, i più importanti esponenti del mondo economico e finanziario, nonché influenti rappresentanti del mondo militare e del mondo dell’informazione. Sulle decisioni prese in queste riunioni vige il massimo riserbo, per cui praticamente si tratta di riunioni segrete.
Attraverso indagini accurate, riuscendo ad accedere a quel poco di informazioni che, nonostante tutto, sono trapelate nel corso degli anni, Estulin è riuscito ad individuare quelli che sono gli obiettivi principali del Bilderberg. Questa è a mio giudizio la parte più interessante del testo perché, anche se i dettagli o singoli particolari della sua ricostruzione fossero imprecisi, tuttavia essa fotografa in modo impressionante la situazione in cui oggi ci troviamo. Obiettivo del Bilderberg sarebbe per Estulin quello di distruggere le identità nazionali, creando un mondo unico ed omogeneo (mondializzazione); controllare tutto, soprattutto la mente delle persone (pensiamo ai format televisivi standardizzati, alla disinformazione di massa, al controllo effettuato sulle telefonate, sulle mail e sull’attività sui social dei cittadini). Altro obiettivo è quello della deindustrializzazione (pensiamo a quanto sta avvenendo in Italia con la svendita dell’Ilva, il trasferimento all’estero della produzione da parte della Fiat e di altre fondamentali industrie italiane); la creazione di crisi create a tavolino al fine di destabilizzare gli Stati e i cittadini che li costituiscono (pensiamo alla crisi finanziaria del 2008, agli attacchi speculativi di cui è stata fatta oggetto l’Italia quando ancora c’era la lira, per non parlare poi del terrorismo islamico finanziato e foraggiato da importanti paesi occidentali). Infine il rafforzamento dell’ONU, come organismo sovranazionale e l’espansione della NATO, come braccio armato al servizio delle lobby.
Ripeto se anche qualche singolo particolare della ricostruzione di Estulin non fosse corretto, tuttavia il quadro d’insieme resta a mio giudizio valido e trova conferma ogni giorno che passa. Se poi si passa in rassegna l’elenco dei nomi dei partecipanti alle riunioni del Bilderberg ecco che allora la fondatezza della tesi acquista ancora più forza: troviamo importanti esponenti politici americani, non importa se repubblicani o democratici (sui temi fondamentali sono tutti d’accordo), quali Bill Clinton, Bush padre e figlio ed Henry Kissinger, politici europei di primo piano come Tony Blair o gli italiani Mario Monti e Tommaso Padoa Schioppa. A fianco di tali politici troviamo gli esponenti del mondo economico, quali l’italiano Franco Bernabé o l’imprenditore John Elkann e, su ben altro piano, esponenti della potentissima famiglia Rockfeller.
In conclusione questo libro aiuta a squarciare quel velo di disinformazione costruito quotidianamente dai media mainstream e mette in guardia i cittadini sulla reale onestà di quei politici che teoricamente dovrebbero fare l’interesse dei popoli mentre in realtà, troppo spesso, rispondono ad altri centri di potere. Sarebbe interessante infine estendere l’inchiesta di Estulin ai giorni nostri per vedere se anche oggi in Italia non ci sia qualcuno che, dietro uno stile comunicativo accattivante, non nasconda obiettivi che non potrà mai dischiarare in pubblico (vedi ad esempio l’interessante inchiesta di “Libero” (edizione di domenica 17 gennaio 2016) sui rapporti fra il padre del ministro Boschi ed esponenti della massoneria).
Da La Spada di Damocle n. 7 – Febbraio 2016