San Lorenzo: territorio abbandonato

di Redazione

Forse è destino che i luoghi più significativi della nostra città vengano lordati: è la rappresentazione plastica di quanto siamo ormai incapaci di difendere noi stessi e la nostra identità.

Così, dopo aver visto sotto i nostri occhi la Chiesa di Santa Maria Maggiore, quella che fu la sede di una sessione del Concilio di Trento, divenire urinatoio pubblico e teatro di ogni forma di degrado umano e criminalità, ora tocca anche all’Abbazia di San Lorenzo fare la stessa fine. Quando non peggiore.

L’allarme lanciato da Padre Marasca è drammatico: lo spazio che circonda la Chiesa è divenuto terra franca per tossicodipendenti e gruppi di stranieri che hanno eletto, assieme a Piazza Dante e Santa Maria Maggiore, l’Abbazia come punto focale del triangolo di territorio a sovranità limitata nel cuore di Trento. Pezzi di casa nostra che vengono ceduti al malaffare e disordine, grazie soprattutto al livello di immunità di cui godono, di fatto, gli stranieri in Italia.

Il monito di Padre Marasca è doppiamente significativo, non solo perché arriva da un uomo di Chiesa ma anche e soprattutto perché descrive in modo scientificamente lucido quanto sta accadendo: la motivazione principale che anima questa parte di terzomondiali ospitati nella nostra Nazione è la rabbia e l’odio verso l’Italia e gli italiani, acredine che si manifesta con minacce quotidiane ed un’aggressività a cui il nostro popolo è stato abituato a non saper più rispondere.

Stiamo giocando, in altre parole, sullo stesso tavolo -casa nostra- ma con armi diverse: noi forniamo gli strumenti economici a coloro che hanno come unico scopo esistenziale sopraffarci.

La data odierna è molto significativa: siamo ad esattamente 445 anni dalla vittoria della Lega Santa nella battaglia di Lepanto. Ora non solo non siamo più in grado di difenderci come civiltà ma offriamo asilo a chiunque abbia come ragione esistenziale odiare il nostro popolo.

Le dichiarazioni di Padre Marasca

«Tutti noi, – afferma Marasca – comprese le autorità che dovrebbero aiutare i cittadini, siamo caduti in una disumanizzazione dove la persona non ha più alcun valore. Mi sento impotente e mi lasci dire anche con tanta rabbia in corpo, nei confronti di una società che fa finta che tutto vada bene. Oltre ai tossicodipendenti mi trovo ad affrontare, fin dal mattino presto, i cosiddetti “terzomondiali” o “rifugiati” che con un crescendo di arroganza e di aggressività vogliono soldi.

Quello che maggiormente mi preoccupa è che aumenta in loro la rabbia e la violenza nei nostri confronti, in quanto neghiamo loro il tanto sognato e desiderato denaro. Così oltre alle minacce quotidiane che ricevo, devo anche incassare le offese volgari che mi vomitano addosso, mostrando un odio nei confronti di noi italiani che promettiamo a parole, ma poi ce ne laviamo le mani.»

 Da La Spada di Damocle di ottobre 2016

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