di Marco Spinelli
L’Ufficio Nazionale Antidiscrimanazioni Razziali si trova ora come mai sotto ai riflettori. Dopo un servizio di Filippo Roma, inviato del programma televisivo Le Iene, il quale, intervistandone il direttore, Francesco Spano, ha scoperchiato un vaso di Pandora: l’UNAR ha, infatti, concesso dei finanziamenti pubblici ad un’associazione del mondo LGBT che, emerge nel servizio, organizza festini a sfondo sessuale omosessuale con orge e prostituzione maschile.
Dopo questo servizio Spano si è dimesso dal suo ruolo a seguito di un colloquio con Maria Elena Boschi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, struttura a cui l’UNAR è incardinata.
Su questo periodico già parlai tempo addietro di questo ufficio, nel 2015 per l’esattezza, il secondo numero, che vi suggerisco di leggere. In sostanza vennero messi in discussione dei comunicati in materia di immigrazione dell’On. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, in quanto, a detta dell’UNAR, la sua opinione avrebbe potuto registrare degli effetti negativi nel percorso di integrazione degli immigrati e richiedenti asilo in Italia.
Alla luce di quello che questo ufficio si prodigherebbe di fare con i soldi pubblici, non poteva mancare un appello dall’Onorevole Giorgia Meloni, la quale afferma: “Non un euro in più delle tasse degli italiani deve essere buttato per pagare lo stipendio a dei signori come il direttore Spano che in evidente conflitto d’interessi assegnano decine di migliaia di euro di soldi pubblici ad associazioni di cui sono soci” e continua: “Fratelli d’Italia presenterà un’interrogazione urgente al Governo per chiedere la chiusura immediata dell’Unar”. Quasi in contemporanea anche il Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, On. Fabio Rampelli, ha rilasciato una dichiarazione al riguardo e cito: “Il servizio delle Iene dimostra quanto sia dannosa l’attività svolta dall’Unar, l’ufficio anti discriminazione presso Palazzo Chigi che ha ormai superato il senso del ridicolo è sta scivolando nell’arbitrio e nell’illegalità. Soldi pubblici sono stati destinati non a promuovere la pacifica convivenza tra popoli ma ad associazioni che incentivano la prostituzione omosessuale maschile. Il direttore Spanò potrà pure scappare davanti alle telecamere delle Iene, ma non potrà farlo di nuovo di fronte alla generale indignazione degli italiani che hanno scoperto dove finiscono i loro soldi, paradossalmente gestiti direttamente da Palazzo Chigi. Davanti a questo schifo ci aspettiamo e chiediamo l’immediata rimozione del direttore generale e la chiusura dell’Unar”.
Ora ci troviamo di fronte ad un ufficio che grazie ai mezzi a sua disposizione mina la libertà di espressione di un Onorevole della Repubblica, e che contemporaneamente sembra non avere scrupoli nello sperperare soldi pubblici per attività che poco o niente hanno a che fare con il fine antidiscriminatorio che dovrebbe perseguire, sempre che orge e favoreggiamento alla prostituzione omosessuale per la loro visione delle cose non sia un valido metodo per perseguire la loro, chiamiamola così, ragione sociale.
Aggiungo, concludendo, una mia opinione al riguardo. Speriamo che in futuro ci siano maggiori controlli su come i soldi pubblici vengono investiti per il benessere della società, sperando una volta tanto che i primi a beneficiarne siano la maggior parte degli italiani e le fasce più sensibili, ovvero le famiglie, i lavoratori ed i pensionati.